Cosa vediamo quando guardiamo? Cosa vediamo quando guardiamo una fotografia? Il lavoro di Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Reggio Emilia, 1992) è contrassegnato dalla tensione tra la cosa e la sua rappresentazione e non c’è nulla che egli ami più di quelle situazioni in cui i confini diventano permeabili.
La sua opera ci ha insegnato un nuovo modo di vedere, dando un significato a quello che è apparentemente ovvio.
Le immagini proposte in questo volume – vintage e projects prints – che risalgono soprattutto agli anni settanta e ottanta, formano una sorta di mosaico organico dei tratti principali del lavoro di Ghirri: interni ed esterni, campagna e città, presenza umana e minerale, architetture urbane e luoghi della vita quotidiana, fotografie di fotografie.
Il tema principale di questi scatti è però soprattutto il paesaggio. Non il paesaggio che viene normalmente percepito, bensì quello che vi si suppone latente, inscritto sul rovescio: paesaggio della memoria e della favola, paesaggio di figure nascoste e di prodigi. In questa direzione, Ghirri ha sempre prediletto luoghi familiari, già visti, ma per la prima volta ‘guardati’ con occhi diversi, dove tutto è sospeso tra passato e futuro e dove, come in un paesaggio di campagna, il mondo può essere immaginato come una visione che dà ancora stupore. Un pensiero-paesaggio.
- Peso articolo : 610 g
- Copertina flessibile : 96 pagine
- Editore : Silvana (14 giugno 2016)
- Lingua: : Italiano, Inglese
- Acquisto: https://amzn.to/2G91B5m